Negli USA fra la metà degli anni ‘60 e la metà dei ‘70 si assistette a una ondata senza precendenti di proteste giovanili che sconvolse gli assetti della società. Si contestava il vecchio assetto patriarcale, il militarismo, l'imperialismo, la ricchezza, la famiglia, il perbenismo, la repressione sessuale e il crescente coinvolgimento nella guerra del Vietnam. Gli assassinii di Martin Luther King e Robert Kennedy contribuirono ad accrescere l'indignazione. Le università esplosero: nel 1970 ben 400 chiusero o entrarono in sciopero. Questo clima dette origine a un cinema politicamente critico e militante che si serviva di canali alternativi a quelli degli Studios.
Hollywood entrò nella peggiore crisi della sua storia: i giovani, che erano diventati alla fine degli anni '50 i principali consumatori di film, rifiutavano un cinema che non affrontava i temi politici e sociali che stavano a cuore alla nuova generazione. Del resto le megaproduzioni degli anni ‘60, pur avendo spesso raggiunto record d'incassi, in alcuni casi andarono incontro a gravissimi disastri finanziari, e la concorrenza tv era sempre più forte. I produttori andarono alla ricerca di nuovi modi per attrarre il pubblico. Il codice Hays venne formalmente abbandonato e nel 1968 gli Studios crearono un sistema di valutazione che permetteva di far uscire film con riferimenti sessuali o violenti contrassegnandoli con lettere di diverso significato. Il successo di film come Il laureato (The Graduate, r. di Mike Nichols, 1967), Bonnie and Clyde (Gangster Story, r. di Arthur Penn, 1967), Nick Mano Fredda (Cool Hand Luke, r. di Stuart Rosenberg, 1967) convinsero definitivamente gli Studios a finanziare film innovativi sul piano formale e contenutistico, diretti al pubblico giovane e contestatario.
Hollywood decise di puntare su giovani registi (chiamati poi New Hollywood: Coppola, Scorsese, Bogdanovich, Lucas, Rafelson, Spielberg, De Palma, Ashby, Mazursky, Cimino, Friedkin, Pakula, Nichols), di incoraggiare il rinnovamento di altri (Penn, Lumet, Peckinpah, Jewison), il passaggio dalla tv (Altman, Pollack, Rosenberg, Sarafian) o dal cabaret (Allen) di alcuni, di arruolare giovani registi stranieri (Forman, Schlesinger, Polansky, Boorman) e alcune vittime del maccartismo poterono realizzare piccoli gioielli (Polonski e Trumbo).
da Il cinema USA negli anni Sessanta e Settanta cinescuola.it
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Martin Charles Scorsese (New York, 17 novembre 1942) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense con cittadinanza italiana[2][3].
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Woody Allen, pseudonimo di Heywood Allen[1][2][3], nato Allan Stewart Königsberg[4][5] (New York, 1º dicembre 1935), è un regista, sceneggiatore, attore, comico, scrittore e commediografo statunitense, tra i principali e più celebri umoristi dell'epoca contemporanea[6], grazie all'intensa produzione cinematografica (con una media di quasi un film all'anno), ai testi comici e alle gag che ha iniziato a comporre già in età adolescenziale...continua a leggere
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Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 – Roma, 31 ottobre 1993) è stato un regista, sceneggiatore, fumettista e scrittore italiano...continua a leggere
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